Sguardo sul Settore Giovanile con Andrea Schiavi

Settembre 21, 2020

Tempo di vacanze, ma in casa Urania è tempo anche di programmazione per il Settore Giovanile Wildcats. Per avere un aggiornamento della situazione abbiamo sentito in queste ore, Andrea Schiavi, Responsabile del Settore Giovanile, da settimane impegnato a tirare le fila per una nuova e speriamo ricca di soddisfazioni stagione in maglia Urania Milano.

Ben ritrovato Andrea. Volevamo conoscere nel dettaglio come vi state muovendo per organizzare l’attività nel post Covid come Settore Giovanile? Dopo tanti mesi di grande difficoltà, sia sanitaria che sportiva, all’orizzonte lo scenario sembra schiarirsi. Speriamo proprio che l’emergenza sanitaria sia terminata o comunque contenuta e che da settembre si possa tornare in palestra potendo giocare fino in fondo lo sport che amiamo, ovviamente mantenendo gli standard di sicurezza necessari.

La stagione 2019-2020 è finita presto ma la programmazione per la prossima stagione è partita tardi e sembra non fermarsi mai? In effetti è così. Le molte incertezza e una situazione in continua evoluzione non ci hanno permesso di poter iniziare a programmare per tempo. Abbiamo vissuto il lockdown cercando di rimanere in contatto con i ragazzi e con le famiglie, ma solo da metà giugno in poi è partita la vera programmazione per il Settore Giovanile Urania, versione 2020-2021.

Programmazione che iniziata dalla composizione dello Staff Tecnico? Esatto. Fin dai mesi scorsi insieme ai miei colleghi allenatori abbiamo cercato comunque di lavorare con una visione sul futuro. Dei vecchi collaboratori è noto che Max Sangiovanni ha deciso di prendere altre strade professionali e anche Alessandro Rognoni ha scelto di collaborare con il solo Settore Minibasket. Con gli altri allenatori abbiamo cercato di seguire una logica di prosecuzione dell’attività rispetto al recente passato e l’idea è stata fin da subito condivisa con la Società.

Non tanti club possono vantare uno Staff con questa qualità? Escludendo il sottoscritto, il curriculum degli allenatori del nostro Settore Giovanile parla da solo. Lo Staff del gruppo Under 18 d’eccellenza con Niccolò Locati, Enrico Montefusco e l’aiuto esterno di Giancarlo Arrigoni è di livello assoluto. Locati, seguirà anche il gruppo 2005 con un assistente che stiamo cercando. Le competenze tecniche e l’esperienza sul campo di Andrea Dalla Cort che seguirà insieme a me il gruppo 2006 sono davvero ottime e qui potremo proseguire il lavoro di miglioramento su un gruppo da cui ci aspettiamo molto. La conoscenza del gioco di Enrico Montefusco, insieme all’entusiasmo di Tommaso Tassellari saranno i fondamentali per il progredire del gruppo 2007. Infine, saranno Christian Merani ed Eugenio Cinquanta a seguire i due gruppi Under 13, ragazzi del 2008 alla prima annata di Settore Giovanile.

Che sensazione hai rispetto al gruppo Under 18? Sulle annate 2003-2004 abbiamo investito tanto in questi anni. Arrivare con un gruppo per larga parte tesserato “made in Urania” ci fa piacere e ci riempie d’orgoglio. Affronteremo il campionato Under 18 d’eccellenza (e quello Top per i 2004 che giocherebbero meno in eccellenza) a viso aperto come abbiamo sempre fatto in questi anni. Al centro c’è la crescita dei ragazzi, se poi arriveranno anche delle vittorie in un campionato di livello assoluto (come la Lombardia impone) saremmo tutti più contenti. L’obiettivo rimane quello di inserire nel giro di un paio d’anni almeno due giocatori che possano iniziare ad essere i cambi per la nostra Serie A2. Matteo Chiapparini e Matteo Cavallero hanno tutti i presupposti per esserlo. Starà a loro trasformare questa idea in passi concreti in campo. Dietro di loro tanti prospetti con ottime potenzialità che saranno verificate in maniera costante nei prossimi mesi per riuscire a tirare fuori il meglio da ciascun tesserato.

Nelle fasce dei ragazzi più giovani cosa ci dobbiamo aspettare? La scelta di scendere di categoria di campionato per i 2005 (da eccellenza a gold) va nella logica di poter fare un lavoro di miglioramento più mirato, con la possibilità per qualcuno di giocare anche in under 18 Gold. L’eccellenza Under 16 rappresenta un livello davvero alto in Lombardia e quindi abbiamo preferito rimodulare l’impegno agonistico rendendolo più funzionale ai prospetti che abbiamo. Con i 2006, che faranno gli Under 15 d’eccellenza, la prospettiva è quella di rimanere al passo con le migliori squadre della Lombardia. Obiettivo sarà dare continuità a quanto fatto (a tratti) di buono lo scorso anno e nel contempo offrire opportunità di sviluppo a chi si dimostrerà all’altezza o con più voglia di emergere.

La selezione che abbiamo dovuto fare gioco forza con l’annata 2007 speriamo possa portare maggiore qualità nell’attività in campo. L’idea al momento rimane quella di iscriversi al massimo campionato disponibile in regione e cioè l’elite. Avendo comunque tempo per decidere valuteremo bene cosa fare nelle prossime settimane.

Raccontaci anche cosa succede con i più giovani del 2008? Ci sarà un gruppo di ragazzi che farà parte del gruppo A, pronti alla sfida del miglior campionato in Lombardia. Intensità, cura dei fondamentali e un atteggiamento di chi sa dove vuole arrivare saranno gli obiettivi primari per un gruppo che dovremo totalmente scoprire nei prossimi mesi. Abbiamo poi pensato ad un secondo gruppo, che ci piace pensare “di sviluppo”, per chi è magari ad oggi un attimo più indietro da un punto di vista tecnico o fisico, ma che comunque ha delle potenzialità da Urania. Da questa squadra di sviluppo cercheremo di far germogliare nel migliore dei modi quanto intravisto dagli istruttori nei mesi scorsi.

Avete definito tutti i gruppi nel dettaglio? In maniera grossolana si, anche se ci siamo lasciati dello spazio di manovra per ogni gruppo con delle selezioni e provini che verranno svolti su tutte le annate ai primi allenamenti che ci saranno a cavallo tra fine agosto e inizio settembre.

Il capitolo del reclutamento è certamente un valore aggiunto importante per chi come Urania vuole crescere. Ci sembra che siano arrivati prospetti interessanti? Nel corso di queste ultime settimane ci hanno avvicinato diversi ragazzi, che cercavano in Urania una bella possibilità per migliorare il loro percorso sportivo. Sono stati oltre una trentina le famiglie che ci hanno interpellato. Qualcuno lo sta facendo ancora in questi giorni di fine luglio. A livello Under 18 abbiamo reclutato Pedro Miranda, un ragazzo del 2003 fisicamente interessante che la scorsa stagione era in ABA e che ha preferito sposare la nostra causa. Grazie agli ottimi rapporti con Mario Governa e Guido Rossini, dalla Social Osa è arrivato Max Varisco del 2004, anche lui con qualità fisiche e tecniche di buon livello. Del 2005 dall’Olimpia siamo felice di aver arruolato Matteo Tacchini e stiamo definendo i dettagli anche per Francesco Calvi dalla Posal. Anche per le annate 2006 e 2007 ci saranno 2-3 ragazzi in entrata e proprio in queste ore stiamo valutando gli ultimi profili che ci hanno contattato. Sono tanti i ragazzi del 2008 che ci hanno chiamato e proprio per questo motivo abbiamo dovuto rinviare certe scelte ad inizio settembre in modo da fare le cose più seriamente.

Quello delle scelte è forse il lavoro più difficile avendo a che fare con ragazzi così giovani? Effettivamente è sempre difficile capire quali sono le potenzialità dei ragazzi che abbiamo davanti. Pur avendo diversi anni di esperienza, considerando cha fare tutto giusto è impossibile, spero sempre di sbagliare il meno possibile nelle valutazioni. A questo proposito vorrei spendere due parole di ringraziamento per tutti i ragazzi che nella scorsa stagione hanno vestito la maglia Urania e che per ragioni diverse non abbiamo potuto confermare. Ogni fine stagione vivo queste comunicazioni come un piccolo (grande) dramma che mi piacerebbe sinceramente evitare. Ci tenevo però ad incoraggiare e stimolare questi ragazzi per il proseguo della loro attività sportiva, ringraziandoli di cuore per il pezzo di strada fatto insieme.     

Un altro capitolo importante sono le collaborazioni che sul territorio stanno nascendo. A che punto siamo? Non penso di inventare nulla se dico che fare rete conviene a tutti quanti. La formula di condividere con lungimiranza, idee, passione e visioni non può che portare benefici per chi non si vuole chiudere al mondo. Nel corso di questi ultimi 3-4 anni qualche Società ci ha affiancato nel percorso sportivo e ne siamo felici. Per il momento ci sono accordi verbali con persone che ritengo assolutamente affidabili e tanto appassionate del proprio mestiere. Ci piacerebbe riconoscere di più gli sforzi che queste Società fanno per portare avanti (bene) la loro attività. Anche grazie all’arrivo di Andrea Agazzoni in ambito marketing nei prossimi mesi proveremo a rendere questi rapporti ancora più virtuosi.

Mi piace sottolineare che Società come CSC Corsico, Canottieri, Basketown, Settimo, Cornaredo, Sant’Ambrogio, Tigers, Leone XIII, Garegnano, Rozzano, Basket Corsico, Ebro e l’ultima arrivata Landriano, hanno apprezzato lo sforzo che stiamo facendo di collegare idee e contenuti per il bene comune.

Abbiamo visto che avete lanciato ai genitori dei ragazzi del Settore Giovanile, la quota da sostenitore. Che tipo di riscontro avete avuto? L’emergenza economica che sta attraversando trasversalmente tutte le attività (ivi compresa quella sportiva) ha imposto di trovare soluzioni alternative per definire meglio il budget a disposizione per svolgere la nostra attività. Così abbiamo pensato di lanciare una quota facoltativa da “sostenitore” ai genitori dei nostri tesserati a mille euro anziché ai soliti 530 euro. Dovrebbero essere una ventina le famiglie che ci daranno più sostegno alzando il loro contributo annuale. Ovviamente queste risorse saranno destinate a migliorare ulteriormente l’attività giovanile. Questo maggiore sostegno è un primo ottimo segnale, sperando poi di trovare altri contributi durante la stagione.

Dopo sei stagioni in Urania come Responsabile del Settore Giovanile, facci capire le tre cose che sono cambiate positivamente nel tempo e altre tre che ti piacerebbe fissare come obiettivi per i prossimi anni? Sono arrivato a settembre del 2014 con tanta voglia di costruire quasi da zero un Settore Giovanile di una Società ambiziosa. Ad occhi esterni, la considerazione a vario livello che Urania ha conquistato con il passare del tempo nel territorio di Milano, in provincia e in regione è stato qualcosa di importante. Questa maggiore considerazione non è stato frutto del caso ma di un miglior lavoro sulla qualità dell’attività in palestra con staff sempre più preparati. Essere una delle nove Società in Lombardia che nel recente passato ha potuto schierare tutte le proprie squadre in Campionati di Eccellenza è qualcosa di straordinario pensando che le altre otto hanno possibilità di reclutamento e budget di gestione doppi rispetto al nostro. Davvero un risultato eclatante, frutto essenzialmente dell’ottima attività in palestra, tra minibasket e settore giovanile.

E i tre obiettivi futuri? Uno l’ho già espresso qualche riga più in su. Nei prossimi 2-3 anni sarebbe bello vedere qualche giocatore delle giovanili scendere in campo all’Allianz Cloud con la nostra prima squadra. Dopo aver sfiorato un paio di anni fa la partecipazione alla fase interzonale a livello Under 15 con i 2003, sarebbe bello riuscire a qualificarci per una interzona con un nostro gruppo giovanile. Il terzo obiettivo è quello di proseguire a rispettare e onorare al meglio le aspettative e i sogni dei ragazzi che scelgono Urania come luogo importante per la loro crescita sia dal punto di vista umano che ovviamente in ambito sportivo.

Hai un segreto da svelarci per questo ultimo pensiero? Di recente è uscito un libro che si intitola: “O vinci o impari” scritto da Stefano Massari che racconta la storia di diversi campioni dello Sport. A pagina 50 un giocatore che ho allenato per diversi anni a livello giovanile a Bergamo, ora giocatore al Bayer Monaco (Diego Flaccadori ndr) mi descrive così: “… e proprio per questo a lui devo la prima presa di coscienza delle mie potenzialità, di dove sarei potuto arrivare, del fatto che se avessi lavorato duro, sarei potuto diventare un giocatore di basket” La menzione è ovviamente immeritata, ma il fatto di sapere che sono riuscito (anche solo in parte) ad aiutare a comprendere a una, due, cento persone, che la cultura dell’impegno, (se avessi lavorato duro), è la strada giusta per essere al meglio se stessi, mi rende oltre che felice anche motivato a proseguire nel compito che il destino mi ha assegnato. Un buon allenatore ti migliora il gioco, una grande allenatore ti migliora la vita.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO:
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su email
Email
Condividi su whatsapp
WhatsApp