Focus EURO2025 – Marco Portannese

Marzo 2, 2022

Nell’ultimo weekend cestistico fari puntati sugli impegni delle Nazionali, profumo europeo che ha coinvolto anche i Wildcats grazie a Marco Portannese. Il super veterano di Urania è stato protagonista con la rappresentativa elvetica, impegnata nelle gare di qualificazione al tabellone principale di Euro2025, e ci racconta le sue emozioni continentali.

1) Due partite e due vittorie importanti per la tua Svizzera, fondamentali per la classifica. Prima la gran battaglia con l’Irlanda, poi il netto successo con l’Austria, ribaltando oltretutto il meno 16 della gara di andata.

“Era una settimana determinante per poter continuare ad alimentare le speranze di passaggio del turno (le prime dei tre raggruppamenti e la miglior seconda accederanno al tabellone principale di Euro2025 n.d.r.). La sfida principale sapevamo che sarebbe stata quella con l’Austria, ma prima abbiamo davvero dovuto faticare contro l’Irlanda che si è rivelata avversario combattivo e tenace. C’era ovviamente grande pressione su di noi visto il meno 16 dell’andata con gli austriaci. Speravamo anche solo di poter vincere e poi di giocarsi le nostre chance per un secondo posto nel girone, invece la grande pressione, i cambi difensivi e le ottime letture offensive preparate dal nostro coach ci hanno dato un break che ha messo in difficoltà da subito i nostri avversari”.

2)Due gare diverse in termini di score per quello che riguarda le tue prestazioni personali, raccontaci dalla tua angolazione vittorie e le performance.

“Non è stato facile per me adattarmi subito al ruolo di play che mi era stato assegnato. Quando cambi posizione di gioco, soprattutto in regia, devi fare molti aggiustamenti e, soprattutto mentalmente, pensi prima a come mettere in ritmo i compagni prima ancora che te stesso. C’era bisogno di organizzazione e di gestione della gara e con l’Irlanda mi sono concentrato su questo aspetto. Poi però con l’Austria ho capito che potevo dare anche di più in ambito offensivo, grazie anche all’aiuto dei miei compagni sono riuscito a trovare canestri importanti”.

3) Due sfide fondamentali per riportarvi in orbita primo posto, decisiva sarà la sfida nella finestra di giugno con gli irlandesi. Quanto sarebbe importante, in termini di visibilità e crescita, per la nazionale elvetica entrare nel tabellone principale?

“La Svizzera tiene molto a centrare questo risultato, ci prova da molti anni riuscendoci raramente. Nemmeno con il contributo di Capela (centro degli Hawks nella NBA) centrammo il traguardo nella scorsa edizione. La squadra elvetica ha un bacino potenziale inferiore a paesi come l’Italia, ma c’è voglia e passione per provare ad entrare nella vetrina europea principale, poter sfidare Spagna, Grecia, Italia e tante altre grandi nazionali sarebbe un traguardo storico per il basket rossocrociato”.

4)Quali sono le emozioni per un atleta che gioca con la maglia della Nazionale, differenze di atmosfera e sensazioni rispetto alle gare dei campionati.

“Sicuramente prima di tutto l’orgoglio di far parte dei dieci, migliori, giocatori della nazione. Un riconoscimento ed un attestato che ripagano la passione, il lavoro e l’entusiasmo che proviamo a produrre ogni stagione sul parquet. E’ stato il legame speciale con mamma e nonna a portarmi a giocare con la Svizzera, e prolunga una nostra tradizione famigliare. L’atmosfera in campo è del tutto particolare, hai gli occhi di tutta la nazione addosso, tutto è più amplificato”.
5) Quanto incide, nelle gare di campionato, misurarsi in contesti internazionali, sia in termini di esperienza che di qualità di gioco.

“Come spiegavo poco fa sono due realtà molto differenti, certamente l’esperienza internazionale ti fa crescere in termini di maturità e consapevolezza, giocando talvolta contro atleti che fanno l’Eurolega o altre competizione europee. Il campionato è un contesto molto differente, hai tante partite, il gioco è forse diverso ma senti di più l’effetto squadra e “casa”, attraversando una stagione intera con emozioni, vissuto comune e tanto tempo insieme a staff e compagni di squadra”.

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