Nuovo appuntamento con il Focus sull’attività delle giovanili dei Wildcats, oggi spazio al folto gruppo degli U13. Ben 3 infatti i campionati a cui partecipano i ragazzi guidati da coach Nicolò Locati, Nino Petrosino e dall’assistente Alessandrà Carù che ci guidano alla scoperta del pianeta U13.
2 squadre, 25 ragazzi e tante partite per un gruppo alla prima esperienza nelle giovanili di Urania.
“C’è un lavoro psicologico prima che tecnico importante – spiega Petrosino – il salto dal minibasket alle prime competizioni dei “grandi” è sempre molto impegnativo. Avere tre competizioni (di cui una sottoannata nel campionato U14 SILVER) a cui sono iscritti i ragazzi aiuta loro a giocare sicuramente, a trovare spazio ma soprattutto ad iniziare la loro evoluzione tecnica ed umana come giovani giocatori. Che si prendono molte più responsabilità e cominciano a formare la loro preparazione come giocatori di una squadra sempre più organizzata”. Un gruppo numeroso – sottolinea Locati – significa tante gare ma anche tante possibilità di vedere crescita e margini di miglioramento in modo costante. Uno spazio dove noi allenatori cerchiamo di cogliere ogni segnale, ogni aspetto della loro evoluzione”. Sicuramente il mio è un osservatorio privilegiato – spiega Carù – seguendo già i gruppi di minibasket di Esordienti ed Aquilotti. Per cui ho la possibilità di vedere quegli aspetti emotivi, quelle fragilità ma anche i punti di forza che accompagnano la crescita dei giovanissimi giocatori. Provando ad aiutarli, ascoltarli e spingerli nel loro percorso di “immersione” nelle loro prime esperienze con le giovanili Wildcats”.
Lavoro di formazione tecnico, ma anche tanto supporto emotivo e psicologico nella crescita dei giovani
Wildcats.
“Cerchiamo di abbinare – racconta Petrosino – quella formazione tipicamente tecnica, fatta di fondamentali, meccanismi di squadra, al cambiamento che si attraversa in una lunga stagione. Dove ci sono tanti allenamenti ma anche molte gare, dove inizi ad imparare a come gestire le “lezioni” che arrivano dalla palestra e dal campo. Prime piccole, grandi, difficoltà, dove puoi anche perdere con squadre molto forti e preparate, ma intanto fa tesoro di alcuni errori ed approcci alla partita, con consapevolezza e senza complessi di inferiorità. Sapendo la delicatezza dell’età ed anche su come supportarli proprio in lungo torneo fatto, ovviamente, di tanti alti e bassi”. “La base del nostro lavoro è proprio quella – analizza Locati – di guardare non solo il talento, ma anche le potenzialità, i gap da colmare sia in termini di preparazione fisica ma anche affinando la crescita tecnica ed il lavoro di squadra. Tutti fattori che proviamo a sviluppare durante tutta la stagione”. “Il mio compito – precisa Carù – è anche quello di aiutare i ragazzi a capire le dinamiche tecniche, il rapporto con gli allenatori, comprendere i messaggi che lo staff cerca di spiegare loro. Ricordando sempre anche l’orgoglio di essere parte di una società importante e ben organizzata come i Wildcats”.
Stagione che vi ha dato sicuramente alcune indicazioni, da valutare anche in prospettiva per le prossime annate.
“Sicuramente stiamo osservando con attenzione – conclude Petrosino – tutto l’andamento della stagione, e delle varie competizioni U13. Non sempre è facile comprendere subito il potenziale effettivo di un atleta così giovane, non c’è una formula magica da abbinare alla loro crescita. Dobbiamo continuare ad accompagnarli, in alcuni casi aspettarli, perché ognuno di loro ha un proprio grado di maturazione progressiva. Giocando sempre con alla base la voglia di divertirsi, in un clima sereno e costruttivo”. Stiamo facendo credo un buon lavoro – commenta Locati – stiamo ottenendo risultati molto lusinghieri in generale, con la squadra Elite attualmente terza in classifica, ma anche nel campionato Gold e U14 Silver si stanno vedendo i primi germogli di una crescita significativa”. “E’ molto bello – chiosa Carù – vedere “sbocciare” questi ragazzi, pur con i differenti gradi di maturazione come sottolineava giustamente Nino. Vengono da un’annata faticosa, fatta di tante novità, di un mondo completamente diverso dal minibasket, ed è una grande soddisfazione osservare che, partendo dai piccoli grandi traumi di inizio stagione, possono arrivare a toccare con mano i loro progressi individuali e di squadra”